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Un Concerto per Ritrovarsi


“Dai Sara, ti dai una mossa? “


La voce di Claudia mi riporta alla realtà. Non ci credo ancora che siamo riuscite a venire al concerto. Fino all’ultimo momento sembrava ci fossero mille contrattempi che per poco non ci facevano perdere il treno. Ma siamo qua. Non mi sembra vero. Non mettevo piede in questa parte dell’Italia da almeno 15 anni, da quando i miei genitori mi hanno violentemente strappato dalla mia amata Rimini, per portarmi a Berlino a vivere. Che poi io dico… ma con tutte le città del mondo, proprio in Germania?! Avevo 16 anni, si può ben capire il trauma che ho vissuto sconvolgendo completamente la mia vita.

Quante ricordi ho lasciato qua. Quante amicizie, quanti persone e quanto Amore. Eh si, perché il mio grande Amore, quello con la A maiuscola, quello che ti fa battere il cuore all’impazzata ogni volta che lo vedi, quello che ti fa commettere mille e più follie, io l’ho lasciato qua. In questa terra romagnola, a chilometri e chilometri di distanza da me.

Per i primi mesi della lontananza abbiamo provato a scriverci delle lettere, abbiamo cercato di mantenere un contatto, lui aveva anche iniziato a cercare lavoro dalle mie parti. Ma a mano a mano, vuoi per le vite molto diverse che stavamo conducendo, vuoi per la lontananza forzata, vuoi perché poi lui ha deciso di trasferirsi a Torino per studiare al Politecnico, la corrispondenza è andata a scemare. Ma non c’è un solo giorno che io non abbia pensato a lui. A come stesse. A cosa o chi è diventato. Se è riuscito a realizzare tutti i suoi sogni, se si è sposato, se ha avuto figli. Dov’è in questo momento, cosa fa della sua vita.

Quante volte questi pensieri mi hanno tormentato il cervello. Quante volte la voglia di cercarlo e di scrivergli è stata fortissima. Ma ogni volta mi sono trattenuta per paura di essere allontana, rifiutata, respinta. D’altronde è sparito lui a mano a mano. Sempre meno lettere, sempre meno telefonate, sempre meno tutto. Le comunicazioni, all’epoca non erano facili come adesso.


“Sara guarda che il pulmino non aspetta noi, eh!”


Nonostante i 7 minuti di tragitto che separano la stazione dall’Autodromo di Enzo e Dino Ferrari, Claudia ha l’ansia di arrivare tardi. Che poi tardi che vuol dire? Sono le 5 del pomeriggio, il concerto di Vasco inizia alle 21.00. Bha!

E mentre Claudia mi sgrida, Ines cerca di capire dove passeremo la notte, visto che da buone avventuriere, non ci siamo minimante preoccupate di trovare un albergo, un ostello o una qualsiasi abitazione per dormire.


Ragazze siamo veramente in mezzo ad una strada. Chiunque io abbia chiamato fino ad ora, non ha posto, ma manco una stanza singola, un letto in mezzo al cortile, una brandina per cani! Come facciamo? Io ho una certa età, non posso mica dormire su una panchina della stazione di Imola.”


Ines è decisamente quella più saggia e realistica delle tre. Anche se, penso, poteva pensarci prima a dove avremmo dormito stanotte!


“Ragazze una cosa alla volta! Pensiamo ad arrivare prima all’autodromo, e poi vediamo che fare. Tanto il primo treno è domani mattina alle 6, e il concerto sicuramente finirà non prima dell’una di stanotte. Alla fine sono poche ore. Il tempo che ci spostiamo e arriviamo in stazione, e già quasi ora di partire!”

Cerco di sdrammatizzare un po' rendendo la questione più leggera, ma mi rendo conto che non ha avuto l’effetto sperato.


E solo mentre sto cercando l’orario dei treni per domani mattina, mi rendo conto che oggi è il 28 maggio. 28 maggio 2022. Oggi è il tuo compleanno. Oggi compi 35 anni. Ma porca miseria, come ha fatto questa cosa ha passare inosservata?

Ancora un altro segnale Jacopo. Un altro segnale che mi fa pensare a te. Anche se in realtà non ho mai smesso di farlo. Soprattutto ogni qualvolta io abbia iniziato una nuova relazione. Ho sempre fatto il paragone con te nella mia testa: "e ma Jacopo ha il sorriso più bello, e ma Jacopo è più dolce, è più intonato, balla meglio, bacia meglio." Ogni cosa, tu avevi la meglio su ognuno di loro. Anche rispetto a Friedrich, il mio quasi marito, tu spesso, hai avuto la meglio. E lui lo sapeva. Non sono mai riuscita a nascondergli la tua presenza in me. Ho ancora la tua foto nel portafoglio, come pensi che l’abbia presa quando l’ha vista? Bè ad ogni modo, il “quasi marito” vorrà pur dir qualcosa. La verità è che nessuno è mai stato alla tua altezza. Ne ho sempre avuto la certezza.


“Sara ma si può sapere a cosa stai pensando? Sembri completamente su un altro pianeta!”

“Scusate ragazze. Ma mi fa un effetto strano essere qua dopo così tanti anni. Avrei voluto avere più tempo per fare un salto a Rimini, e magari riuscire ad incontrare vecchi amici”

“Vecchi amici, o vecchi amori? Sara io capisco che lui è stato il grande amore, ma cavolo sono passati 16 anni, e ora che te ne fai una ragione. Ora a Milano hai la tua vita, il tuo lavoro, le tue amicizie, il tuo nuovo flirt, e noi! Di cosa hai bisogno ancora? È un bel ricordo, ma rimane tale”


E mentre Claudia mi dice ciò, Ines ci chiama a squarciagola.

“Ragazze ho trovato un posto, venite!”

Effettivamente, ottima collocazione! Perfetto questo posto. Che dite, aperitivo?

Dice Claudia mentre guarda il paninaro poco più in la.

“Dai va bene, è proprio ora della birra!”


Non so perché ma ho la sensazione di averti vicino. Forse il fatto di essere veramente ad un’ora di distanza da casa tua, mi fa sentire così forte la tua presenza.

Non te l’ho mai detto, forse. Ma amavo il tuo sorriso. Quando le tue labbra leggermente si schiudevano e ti si formavano le fossette agli angoli della bocca. Ti ricordo allegro, avevi sempre un motivo per ridere, e questa tua allegria, non sai quante volta mi ha salvata. Ti ricordo generoso e altruista, come quella volta che rientrando dal mare, avevi aiutato una signora con le borse della spesa ad arrivare fino a casa, tra l’altro direzione totalmente opposta alla nostra. Non ho un solo ricordo brutto di te o con te. Solo il fatto che hai deciso di andartene senza avvisarmi. Un giorno hai deciso di sbattermi fuori dalla tua vita, senza mettermi al corrente di ciò che stava succedendo. E mi hai lasciata così, da sola, in un giorno freddissimo di gennaio, a raccogliere i cocci da sola. Ma non te ne faccio una colpa, eri arrivato da poco all’università, una città nuova, amici nuovi e chissà quante ragazze hai conosciuto. D’altronde eri bello. Ma bello vero. Come ti ripetevo sempre. Alto, fisico asciutto, occhi che brillavano e sorriso da far perdere la testa. Quei capelli ricciolini che ti invidiavo sempre. Adoravo passare la mano nei tuoi capelli, erano così morbidi. Chissà se hai ancora quei capelli fantastici o hai iniziato a perderli con l’età.


“Allora ragazze, avete ripassato la scaletta? In ordine abbiamo: XI comandamento, L’uomo più semplice,Ti prendo e ti porto via, Se ti potessi dire, Senza parole, Amore… aiuto, Muoviti!,La pioggia la domenica, Un senso, L’amore, l’amore, Interludio, Tu ce l’hai con me, C’è chi dice no, Gli spari sopra, Stupendo, Siamo soli, Una canzone d’amore buttata via, Ti taglio la gola, Rewind, Delusa, Eh già, Siamo qui, Sballi ravvicinati del terzo tipo, Tofee, Sally, Anima fragile, Siamo solo noi, Vita spericolata, Canzone, Albachiara. Tutto chiaro? Siamo cariche? Mi raccomando eh, vi voglio sentire cantare!!”

E mentre Claudia ripete le canzoni che Vasco canterà, mi rendo conto che molte le abbiamo cantate mille volte insieme. Era il nostro cantante preferito. Cioè in realtà è ancora il mio cantante preferito. Non so per te. Ma mi sto anche rendendo conto che il tuo pensiero, stasera, è fisso. E così non va bene. Non sto facendo altro che pensare a te Jacopo. Inizio a chiedermi quanto abbia fatto veramente bene a venire qua. Ora ti metto un attimo da parte. Esci dalla mia testa per qualche ora. Per favore!

“Su fanciulle, alzate quei culi da terra, sta iniziando!”

“Ragazze, credo sia il caso di tirare fuori i k-way, sta iniziando a piovere.”

“Ottimo! Bè concerto bagnato, concerto fortunato!”


Eccolo. Finalmente inizia. E ora, canto a squarciagola!


***


“Ragazze, questa è l’ultima. Tirate fuori tutta la voce che avete, accendini in mano e si va…..Respiri piano per non far rumore Respiri piano per non far rumore ti addormenti di sera e ti risvegli col sole sei chiara come un'alba… sei fresca come l'ariaaaaaaa”


Ines in versione concerto è fantastica! Tutta la sua razionalità e la sua compostezza la butta nel cestino. Ma che cavolo spinge questo dietro di me, non è che posso volare!

“Sara tutto bene? Perché ti agiti?”

“Ma c’è questo dietro di me che continua a spintonarmi. Che cavolo, l’ultima canzone devono rovinarmi?!"

“Scusa gentilmente, puoi evitare di spingermi?!”

“Si scusa, non l’ho fatto appos….”


Oh merda.


“Sara?!”

“Jacopo?!”


…E quando guardi con quegli occhi grandi Forse un po' troppo sinceri, sinceri, sì Si vede quello che pensi, quello che sogni…




-Ille -



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