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AC/DC, Berlino...e l'Amore!



“Dai Eliah, posso sapere dove stiamo andando?”

“Ma Olivia, se te lo dico, che sorpresa è?? “

 

Sono mesi che sto organizzando questo viaggio. E so che non sospetta assolutamente la destinazione quale sia.

Da quando conosco Olivia, faccio cose che nemmeno io mi so spiegare, come dodici ore di macchina per portarla al concerto degli AC/DC, che per la cronaca, a me manco piacciono.

 

                                                                                ***

 

Per come è partita la nostra storia, non pensavo saremmo mai arrivati a vederci per così tanto tempo.

Io uscivo da una relazione che mi aveva deluso e amareggiato, e alla nostra prima uscita, appuntamento che ci avevano combinato degli amici comuni, avevo capito di non stargli molto simpatico, anzi devo averle fatto davvero una brutta impressione.

Ma, al karaoke mi rifeci, e so che lei da quella sera, cambiò completamente opinione su di me.

Ma la vera svolta, è stato il nostro primo e vero appuntamento, quando la portai Jet d'eau:

chiesi ad un’amica in comune, se come posto, poteva andare bene come appuntamento, e lei mi rispose solo “Cadrà ai tuoi piedi”.

Ed effettivamente è stato così. Da quella volta, abbiamo iniziato a frequentarci seriamente e costantemente, passando praticamente tutto il tempo libero insieme.

Fino a quando, una mattina, dopo aver dormito a casa sua, mi disse:

“Che dici se porti le tue cose qua?”

La guardai, perplesso. Subito non afferrai il senso della domanda.

“In che senso amore?”

Che dici se ti trasferisci qua?” 

Il mio sguardo fu, questa volta, un misto tra stupito ed euforico. Non glielo mai detto, ma era da tempo che le volevo chiedere di andare a vivere insieme.

“Non è una vera e propria convivenza, ma iniziamo a fare una prova, cosa dici? Anche per non correre troppo. Alla fine è solo poco più di un anno che stiamo insieme”

Lei è fatta così: prima si lancia in dichiarazioni, proposte, poi le sembra troppo e torna indietro.

Abbozzai un sorriso guardandola.

“Io so che ti amo e che voglio stare con te, ma se ti fa star più tranquilla, ok, andiamo con i piedi di piombo, e facciamo una prova di convivenza come i ventenni e vediamo cosa succede.”

“Dai, non fare il bambino”

E mi prese a cuscinate in faccia.

“Anche io ti amo, però voglio essere sicura dei passi che facciamo e in che direzione stiamo andando. Se siamo sulla stessa lunghezza d’onda, se vogliamo le stesse cose, se siamo davvero giusti l’uno per l’altra.”

“Partendo dal fatto che ti fai troppe domane. Io sì, sono sicuro dei passi che stiamo facendo, sono sicuro della direzione che la nostra relazione sta prendendo, sono estremamente sicuro che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, sono sicuro che ciò che voglio se tu, ed infine sono stra sicuro e stra convinto che siamo assolutamente giusti l’uno per l’altra. Ma considerando che io non ho fretta e ho tutta la vita, aspetterò finchè anche tu non sarai convinta di tutto ciò. E nel frattempo che aspettiamo, creiamo la nostra vita.”

Mi gettò le braccia al collo e mi strinse così forte da farmi mancare il respiro.

Un uragano di paranoie e di dolcezza, ecco di cosa è fatta questa donna.

 

 

                                                                      ***

 

“Se non posso sapere dove stiamo andando, posso almeno sapere quanto ci mettiamo? O se ho portato il giusto outfit? Mi hai fatto preparare la borsa di fretta e furia e non so nemmeno se ho dei vestiti giusti per l’occasione.”

“Olivia, hai messo in valigia ciò che ti ho detto?”

“Si. Una tuta, dei pantaloni sportivi, dei maglioni, jeans, dei ricambi intimi, un vestito da sera, tacchi, scarpe da ginnastica. Però capisci che così non hai aiutato. Mi hai fatto portare tutto l’armadio praticamente!”

Certo che ti ho aiutato. Praticamente qualsiasi situazione ti troverai davanti, sei pronta per l’occasione. Vedi ho pensato a tutto.” 

“Certo che sei tremendo!”

Il suo modo per dirmi che mi ama ma che la faccio impazzire, nel senso più bello e amorevole che ci sia, è quando usa il termine tremendo. Ricordo ancora la prima volta che lo usò.

 

                                                                              ***

 

“E io adesso che cavolo faccio della mia vita?? Sono un fallimento. Non ho combinato nulla di buono e non lo combinerò mai.”

“Olivia puoi calmarti un attimo? Non è la fine del mondo. Nemmeno ti piaceva questo lavoro. Era tempo di cambiare e la vita ti sta offrendo una bellissima opportunità da non perdere. Cogli la palla al balzo e rimettiti in gioco. Scegli chi e che cosa vuoi fare da grande. Non vederlo come un stop, ma uno start. Da qui cominci a scrivere di te, della vera te. Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro. Ora chiudi gli occhi e dimmi cosa ti immagini, cosa vorresti fare, quale potrebbe essere il tuo sogno”

“Mmm vediamo… mi immagino dentro un negozio… anzi più una vineria.. ma, una vineria particolare, una vineria piena di libri. Mi immagino la gente seduta ai tavoli che sorseggia un calice di Barbera o di Gavi, mentre sfoglia un libro preso da una delle pareti che lo circonda”

“Bene! Ecco fatto! Hai un lavoro! Hai visto quanto è stato facile??”

“Eliah, io non dispongo di così tanta liquidità da mettere in pratica tutto ciò!!”

“Ma amore, ed io che ci sto a fare? E’ un prestito, tranquilla. Appena hai ingranato un po', me li restituirai. Cosa ne pensi? “

“Penso che sarebbe bellissimo realizzare questo progetto, però penso anche che sei tremendo!”

“Tremendo e follemente innamorato di te”

 

                                                                        ***

 

“Posso mettere un po' di musica almeno?”

“Certo, scegli quello che vuoi”

“Ma almeno mi dici quanto manca ancora all’arrivo?”

Ancora un po'. Quando saremo arrivati, te ne accorgerai perché spegnerò la macchina. Se riesci magari riposa un po', così ti godrai meglio la serata.”

“Va bè, se lo dici tu.”

 

                                                                                ***

 

Sono stato decisamente fortunato. Partendo prima dell’alba, era stravolta e ha dormito quasi tutto il viaggio, non accorgendosi nemmeno che abbiamo superato il confine e che siamo arrivati a Berlino.

“Amore, ma che ore sono?”

“Le 18.00 amore. Siamo praticamente arrivati. Dai, andiamo.”

Ho prenotato un hotel molto carino e intimo, vicino all’Olympiastadion così stanotte possiamo riposarci e magari domani fare un giro della città prima di rientrare.

 

“Quindi amore, che mi devo mettere?”

“Comoda. Per stasera metti qualcosa di comodo.”

Il suo sguardo è interrogativo. Non ha ancora capito dove siamo. O almeno, ha capito che siamo a Berlino, ma non le è chiaro il motivo. E’ così dolce quando ha quello sguardo.

 

“Va bene, siamo a Berlino. E ora? Non credo che era l’unica meta che avevamo a disposizione, quindi, perché proprio qua?”

“Siamo quasi arrivati a destinazione. Ancora un attimo di pazienza.”

 

La gente e le strade intorno a noi, ora sono ben visibili. Flotte di fans sfegatati con maglie, cappelli e qualsiasi altro gadget del AC/DC. I vicoli intorno allo stadio chiusi. Bè, ora, qualcosina mi sa che lo capirà.

“Eliah… cosa ci facciamo a Berlino?!”

“Non è ancora chiaro amore?”

“Ti prego dimmi che non stai scherzando. Dimmi che non mi stai prendendo in giro e dimmi che anche noi entreremo in quello stadio. Ti prego ti prego ti prego… dimmelo”

“Si amore, anche noi entreremo all’ Olympiastadion e passeremo, o meglio dire, passerai, la serata a cantare a squarciagola le canzoni che ami di più.”

“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!! MA TU SEI TREMENDOOOOOOO!!!!!!!!”

 

Sta saltellando come una bambina davanti alla sua giostra preferita a luna park. Anzi no, direi con molta più enfasi. Decisamente con molta più enfasi. Per me è bellissimo vederla così felice, così emozionata. Farei qualsiasi cosa per vederla così. Ha un’energia contagiosa ed emana gioia allo stato puro.

“MA DIO QUANTO TI AMOOOOOOO!!!!! SIGNORIIIIII QUESTO E’ IL MIO UOMO! E’ L’UOMO DELLA MIA VITA!!!”

Ok, ora è incontrollabile. Ma amo questo suo lato così pazzo e spontaneo.

“Olivia, ora dovremmo entrare, che dici? Così magari riusciamo a trovarci un posto con una buona visuale.”

“Arrivo arrivo amore”

Continua a saltellare.

 

                                                                                   ***

 

Bene, sta per iniziare Love Song, la sua canzone preferita.

 

I can tell by the look in your eye,

I can tell by the way you sigh,

That you know I’ve been thinking of you

And you know what I want to do…

 

“Olivia…”

“Oddio amore sono felicissimaaaaaa. E’ tutto stra figo!”

“Olivia…”

“Si amore?”

E’ il momento…

“Vuoi sposarmi?”

Dico cercando di inginocchiarmi davanti a lei.

Questa espressione è del tutto indecifrabile. Perché ci sta mettendo così tanto a rispondere

“Si amore, si si e si! Si, ti voglio sposare!!!!!”

 

Ed ecco l’abbraccio che mi fa mancare il respiro. Per un attimo ho temuto il peggio.

 

“Sei la mia persona. Non ho più alcun dubbio.”

 

Meno male che alla fine si è convinta anche lei.

 

 

-Ille-

 

 



 

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