top of page
Cerca
Immagine del redattoreIlle

Sogno o son desta?

Aggiornamento: 4 ago



“Cassandra guarda che tra cinque ore abbiamo l’aereo, e tra poco meno di due dobbiamo andare via da casa: che dici, ti dai una mossa a chiudere la valigia?”

“Si mamma, ho quasi finito. Non mi manca molto! Piuttosto vai a controllare Alberto, che credo sia ancora in alto mare lui!”

Questa vacanza me la sogno da dicembre, da quando i miei hanno iniziato a ventilare l’idea di questo viaggio insieme a Nadia ed i suoi genitori. E’ bellissimo fare una vacanza con la tua migliore amica in un posto così bello. Oltretutto non siamo mai stati in Grecia e sono in fibrillazione per queste settimane che trascorreremo a Creta.

 

                                                                                    ***

“Non credo ci sia bisogno di ricordarvi le regole vero? Non ci si allontana da noi, non si dà confidenza agli sconosciuti, non si combinano guai e devo sapere sempre dove siete!”

“Mamma, ma io ho quasi 18 anni..”

“Appunto Cassandra, QUASI! Quindi cerca di farmi stare tranquilla, che questa è una vacanza anche per me, mi raccomando!”

“Si mamma, si, ok. Allora ti avviso già che dopo vado in spiaggia con Nadia e ci rimaniamo fino a sera che c’è una festa, va bene? “

“Va bene Cassi, mi raccomando. Niente alcool o droga”

“Mamma ma per chi ci hai preso??”

“Io metto le mani avanti, poi non dire che non ti avevo avvisato.”

 

E’ bellissimo questo posto. Sembra quasi paradisiaco. Mare cristallino, spiaggia fine, sole limpido che scalda l’anima. La gente è ospitale, disponibile e molto gentile. Mi piacciono tantissimo queste persone, soprattutto il bagnino….

 

“Gli hai già messo gli occhi addosso vero?”

“Ma no, mi stavo solo guardando intorno. Mi stavo domando se ci sarà anche lui stasera alla festa.”

“Ma perché non vai e glielo chiedi direttamente?”

“Ma figurati! Una donna che fa il primo passo, dove si è mai visto!"

“Cassi, quello non è fare il primo passo, è semplicemente trovare un modo per scambiare due parole e conoscere almeno il suo nome.”

“Mmm non so, ci penserò. Adesso voglio godermi il mare."

 

Il vento sulla pelle, il suono delle onde che si infrangono a riva, la pace intorno a noi, il sole caldo e prepotente. 

Abbandonarsi completamente a queste sensazioni è meraviglioso.

Non sentire nient’altro che la mia felicità sotto la pelle, godere di ogni singolo istante. Giornate come queste mi ispirano gioia, bellezza e libertà.

Si mi sento libera, mi sento forte, come se nulla e nessuno potrebbe mai scalfirmi. Mi sento indistruttibile, imbattibile, mi sento piena di energia e di voglia di vivere a pieno la vita.

 

                                                                                   ***

 

“Andiamo dai, che sta iniziando la festa!”

 

Nadia è la mia migliore amica dai tempi dell’asilo.

Un giorno, eravamo sedute vicine di banco, girandosi verso di me mi chiese “vuoi essere la mia migliore amica?”. Con un semplice “si” diventammo inseparabili.

Nonostante gli interessi diversi, nonostante gli anni passati, nonostante strade scolastiche opposte, non ci siamo mai separate da quel giorno.

Posso dire con assoluta certezza che lei è la mia anima gemella. Si, perché sono convinta che l’anima gemella, non deve per forza essere un uomo, non devi trovarla per forza in una relazione amorosa, ma anche in un’amicizia. Ed io in lei ho trovato un punto fermo, una sicurezza, una presenza costante e rassicurante. Non mi sono mai sentita sola, c’è sempre stata, in qualsiasi situazione della mia vita, in qualsiasi momento. So che se tendo la mano, incontro la sua. Sono molto fortunata ad avere un’amica così, me ne rendo conto. E, spero, voglio che quest’amicizia duri per sempre.

Siamo gli opposti, il giorno e la notte: lei bionda, occhi chiari, studiosa, appassionata di materie scientifiche, io mora, occhi nocciola e da grande sogno di fare la pittrice. Ma nonostante ciò, ci completiamo. Insieme siamo una forza della natura.

E fare questo viaggio con lei, è estremamente emozionante.

 

                                                                            ***

 

“Allora sei riuscita a parlarci?”

“No! E’ sempre circondato da ragazze! Ma poi, che faccio, vado lì e cosa gli dico?”

“Ma inventati qualcosa! Tu sei brava ad improvvisare!”

 

E’ a qualche passo da me. Davvero molto, ma molto, ma molto bello.

Credo che sia del posto. Alto, tanto alto, carnagione olivastra, ovviamente pur essendo solo a giugno, è già super abbronzato. Lineamenti marcati, occhi scuri e due spalle che non finiscono più. Bono è bono eh, fin troppo per una come me. Che posso fare o dire per attirare la sua attenzione? Non lo so, non ne ho idea.

 

“Sta andando verso il bar, andiamo anche noi?”

“Andiamo, anche perché siamo talmente vicine alla cassa e con la musica così alta non ti sento se mi parli”.

 

“Una coca cola per favore”

“Ma come una coca cola? Cosa ci devi fare? Sciacquarti la bocca?”

“Mia mamma poi mi rompe se bevo alcool ed è capace di annusarmi l’alito quando rientro in stanza”

 

“A te la coca cola”

“Grazie”

E tac, ecco il contatto. Le nostre mani si sono appena sfiorate. Mi giro, lo guardo, e con molta nonchalance, sorrido. Sorrido a trentadue denti. Ricambia il sorriso. E si allontana.

“Mazza che sguardo che ti ha lanciato!”

“Dici? A me non è sembrato nulla di che”

“Ma che dici, ti ha baciata con gli occhi”

“Vabbè, fatto sta che però non ha fatto null’altro.”

“Tempo al tempo mia cara Cassi. Il primo aggancio è stato fatto!”

 

                                                                               ***

 

“Mamma sto andando in spiaggia con Nadia, ma credo ci faremo una passeggiata sulla riva. Ci vediamo più tardi.”

“Va bene Cassi, mi raccomando”

 

“Io però non posso fissarmi per tutta la vacanza con quel ragazzo, insomma. Ce ne sono molti altri! Va a finire che spendo energie e tempo dietro a lui e poi è finito il tempo”

“E allora smettila di sbavare.”

“Che simpatica che sei! Dai andiamo a farci una passeggiata”

 

Sentire l’acqua che delicatamente ti bagna i piedi, camminare sulla sabbia bagnata, sprofondare quando l’acqua si allontana, perdersi nella linea dell’infinito dell’orizzonte, non capire dove finisce il mare ed inizia il cielo. Questa è pura magia. Ci passerei le giornate così, assaporandone ogni minimo dettaglio, ogni sfaccettatura e ogni singolo istante. Sono felice. Felice e libera.

 

                                                                                   ***

“Mamma domani mattina vado in spiaggia all’alba. Voglio farmi un bagno. A quell’ora l’acqua è bellissima.”

“Cassi, ma non è pericoloso? A quell’ora non c’è nessuno”

“Ma mamma, sono all’interno del resort, non mi allontano, è solo una nuotata alle 6 del mattino.”

“Va bene. Sta attenta”

 

                                                                               ***

Adoro venire in spiaggia così presto. La sabbia è umida, ancora intatta. Si possono vedere chiaramente i segni delle zampette degli uccelli. L’aria è fresca, una leggera brezza arriva dal mare. La riva è morbida, e l’acqua è tendente al caldo piuttosto che al freddo. Mi immergo piano piano, un pezzo alla volta da far abituare il mio corpo a quella sensazione nuova, e una volta arrivata all’altezza del bacino, prendo fiato e via! Con un piccolo tuffetto sono immersa nel mare, l’acqua mi accarezza la pelle, sento un brivido che percorre tutta la schiena, e la sensazione di benessere di quell’istante è bellissima.

Riemergo con la testa fuori dall’acqua, mi giro verso la riva e lui è in piedi, vicino alla prima fila di lettini che mi osserva sorridendo.

Sarebbe il momento perfetto per andare da lui, ma decido di non farlo e di continuare a godermi il mio momento di relax. Il mio momento di pace lontano dal mondo.

Lo guardo, sorrido, mi giro e inizio a nuotare verso l’infinito.

Quando decido di tornare verso la riva, lui non c’è più. Prendo l’asciugamano dal lettino, e mi dirigo a fare colazione.

 

                                                                               ***

 

“Dai mamma, ma davvero deve venire con noi?”

“Ma qual’è il problema? Tanto devi andare solo a vedere una partita, che venga con te che fastidio ti da?”

“Nessuno mamma, va bene, Albi me lo porto stasera”

 

“Non ho potuto dire di no. I miei andavano ad una serata con i tuoi. Mica potevano lasciarlo da solo in camera”

“No effettivamente non era il caso. Vabbè vorrà dire che al massimo dopo la partita torniamo verso le camere”

 

Eccolo. Anche qui. Pantaloncini, maglietta bianca, che risalta ancora di più la sua abbronzatura. Anche di sera, con le luci stranissime di questo locale, è bello, molto bello.

 

“Cosa prendi Albi?

“Hamburger e patatine con coca-cola”

“Va bene. Tu Nadia?”

“Credo anche io”

 

Finito di mangiare, dispongono la sala in modo che tutti possano vedere il maxi schermo.

Per questa partita, hanno sistemato uno schermo al fondo della sala, i tavoli uno molto vicino all’altro, tutti direzionati verso la TV. Anche se la Grecia non partecipa a questi europei di calcio, hanno deciso, dato l’afflusso di turisti di qualsiasi nazionalità di trasmettere tutte le partite. E stasera gioca la nostra amata Italia. Così io e Nadia abbiamo deciso di venirla a vedere nel locale più carino del resort.

Una partita decisamene molto sofferta e sentita. La Croazia segna il primo (e ultimo) goal al 55esimo minuto. L’Italia ha giocato male, ma con grandissima sorpresa al 98esimo minuto va in porta. Un boato nella sala, iniziamo a gridare e a saltare tutti quanti, ci abbracciamo tutti, e in men che non si dica, mi trovo lui davanti che mi guarda e mi abbraccia urlando “SIIIIIIIII”. Mi stringe e saltelliamo insieme. E mentre tutti continuano ancora a saltare e gioire, lui mi bacia. Con dolcezza e passione. Ed in quel momento, non sembra nemmeno che siamo in mezzo a tutte quelle persone.

Sembra un sogno, è tutto così magico.

 

                                                                                ***

 

“Cassi, svegliati, che facciamo tardi”

“Mamma… dove siamo?”

“Come dove siamo Cassi? A casa, e tra qualche ora abbiamo un aereo per Creta, non ricordi? Dai su alzati e sbrigati che rischiamo di fare tardi”

 


Ma che diavolo succede…? E il mare? E Creta? E la partita? E il mio bagnino super figo?

E’ davvero stato solo un sogno?

 



-Ille-



Ti è piaciuto il mio raccont? Offrimi un caffè!

37 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page