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L'ultima Lettera

Aggiornamento: 12 mag


Caro Eliah,

sono qui a scriverti tutto ciò che fino ad oggi non ti ho mai detto.  

La prima volta che ci incontrammo, in tutta onestà, la sensazione che mi trasmisi, non fu affatto positiva. Mi sembravi arrogante, presuntuoso, e decisamente molto polemico. Ricordo ancora l’ordinazione fatta al cameriere per la tua insalata: solo foglie verdi, non rucola, pomodorini solo se abbastanza maturi, olive verdi, aceto balsamico e olio. Niente sale”

Fossi stato il cameriere ti avrei mandato a quel paese, ma invece lui, doveva essere abituato a clienti un po' “particolari” e senza accennare parola, ti portò l’insalata come tu avevi richiesto.

Quello non fu proprio il nostro primo appuntamento: amici comuni avevano organizzato questa cena con un po' di persone per farci conoscere, ma devo dire che il loro piano, non andò subito a segno.

Ricordo che il giorno dopo chiesi a Lea da dove tu fossi uscito, perché il tuo modo di fare mi indispettiva proprio. A pelle non mi piacevi affatto.

Ma ci ricascammo. E devo ammettere che la serata al Karaoke, fu la svolta.

Non ti nego, che i giorni che precedettero quella serata, ti cercai sui social, volevo capirne di più, cogliere quei dettagli che evidentemente non avevo percepito durante il nostro primo incontro.

E scoprii una persona curiosa, amante della cucina (anche se molto pignola se si trattava di andare al ristorante) piena di passioni e di hobby. Dalle foto che avevi sul profilo Facebook sembrava avessi girato il mondo, non solo la Svizzera.

Trovai anche delle foto con quella che credo essere stata la tua fidanzata prima di me: non te l’ho mai ammesso, ma era decisamente molto bella, quasi da credere che io non fossi alla tua altezza.

Non ti ho mai chiesto, e tu non mi hai mai detto, del perché la vostra relazione sia terminata, e non ti nascondo che questa cosa un po' di malessere, tutt’oggi me lo crea. Non so come mai io abbia sempre dato molta importanza al tuo passato, tanto da essere un problema a volte.

Ma, torniamo alla sera del karaoke, quando per la prima volta ti ho sentito cantare.

Io, stonata come una campana, che ha sempre cantato solo sotto la doccia, mi sono ritrovata, al tuo fianco, su un palco di un locale fuori città, costretta dagli amici a fare un duetto, e rimanere decisamente a bocca aperta quando hai iniziato a cantare: tu nella parte di Bradley Cooper, avevi un non so che di eccitante e sexy, io nei panni di Lady Gaga, ero decisamente fuori luogo e questa “Shallow” la cantai con tutto l’imbarazzo che avevo in corpo. Certo, non avevano nemmeno scelto una canzone facile, soprattutto per me. Invece tu, dimostrasti qualità canore eccezionali.

I tuoi occhi, durante tutta la canzone, mi parlarono tantissimo. Ed inspiegabilmente, mi emozionai tremendamente.

Da quella canzone, iniziai a guardarti con occhi diversi. Avevi una luce nuova per me. Non riuscivo più a vederti così arrogante, anzi. Avevi dimostrato una dolcezza disarmante.

E fu così che ci fu il nostro primo e vero appuntamento.

Quella sera, decidesti di portarmi al Jet d'eau.

Paradossalmente, nonostante io sia nata e cresciuta a Ginevra, fino ad allora, non c’ero mai stata. Non ho mai saputo se tu fossi a conoscenza di questo dettaglio, ma sicuramente hai fatto un’ottima scelta.

Quella sera fu, per me, una scoperta.

Parlammo tantissimo, forse più tu. Io sono sempre molto riservata nei primi incontri, cerco sempre di capire chi ho davanti. Ma, grazie alle tue chiacchiere, scoprì una persona per nulla arrogante, ma gentile, dall’animo buono, con un trascorso molto faticoso e con tanta voglia di riscattarsi.

Credo che sia stato in quel momento, quando ho visto la tua anima, che mi sono innamorata di te. Mi sono innamorata dell’uomo che avevo davanti, dall’aspetto così duro, ma dal cuore dolce e gentile. Un uomo di altri tempi.

Iniziasti così un corteggiamento spietato, durato mesi e mesi.

Ho adorato quel periodo sai? Perché mi facevi sentire unica, speciale e amata.

Ma, devo essere onesta: tu hai continuato a corteggiarmi anche quando siamo diventati “noi”. Anche dopo che abbiamo ufficializzato il nostro rapporto, tu hai continuato a corteggiarmi come se non fossi già tua. E forse è questo che mi ha fatto pensare che tu fossi veramente diverso dagli altri uomini.

Sai ricordo ogni singolo momento in cui ho pensato veramente che tu fossi “la mia persona”.

L’ho pensato al mio primo compleanno con te al mio fianco, quando hai fatto di tutto per farmi vedere il mare, sapendo quanto per me sarebbe stato bello. Cinque ore di macchina per arrivare a Marsiglia, un plaid sulla spiaggia e una torta che avevi nascosto nella borsa frigo, con tanto di candeline correlate per farmi esprimere il mio desiderio.

L’ho pensato quando ho perso il lavoro, e demoralizzata e con l’umore sotto ai piedi, sei stato al mio fianco, sopportando tutte le mie crisi esistenziali e soprattutto aiutandomi a capire cosa volessi fare veramente da grande, appoggiandomi quando ho deciso di acquistare delle mura per fare la mia “Libreria sorseggiando un bicchiere di vino” e sei stato il mio primo sostenitore, monetario e non.

L’ho pensato quando quella volta, esprimendoti il desiderio di adottare un cane, nonostante tu non fossi del tutto d’accordo, ti sei presentato a casa con Whisky, un trovatello di cui mi ero follemente innamorata, che ti avevo fatto vedere su foto, ospite di un canile dove facevo volontariato. 

L’ho pensato quella volta in cui sei stato vicino a mia madre tutta la notte in ospedale mentre mio padre veniva operato d’urgenza. La sensibilità e l’amore che hai dimostrato per la mia famiglia in quel momento, è stata immensa.

L’ho pensato quando quella volta a cena, con Lea e Julian, hai pianto di gioia insieme a me alla notizia che la mia migliore amica era incinta e saremmo diventati zii.

L’ho pensato quando per portarmi al concerto del mio gruppo preferito, ti sei sparato dodici ore di macchina per arrivare a Berlino, considerando che a te i AC/DC non sono nemmeno mai piaciuti.

L’ho pensato quella volta che hai girato tutti i negozi di antiquariato di Ginevra e non per cercare qualcuno che aggiustasse il carillon che mi aveva regalato mio padre per i miei 5 anni a cui ero legatissima.

L’ho pensato, e lo penso, tutte le volte che me la dai vinta: per i colori delle stanze, per l’arredamento della casa, per ogni mio capriccio che soddisfi, come se non ci fosse cosa più importante dei miei desideri.

Ho imparato a conoscerti in tutti questi anni, ho imparato a capire se sei arrabbiato o preoccupato in base alla curvatura delle tue sopracciglia. Ho imparato a capire di che umore sei al mattino appena sveglio in base a dove bevi il primo caffè.

Potrei dirti tantissime cose che ho imparato di te solo osservandoti, solo scrutando ogni tuo minimo dettaglio e comportamento. Ed è proprio di ogni minimo dettaglio di cui io mi sono innamorata che mi fa pensare che tu sia l’Uomo per me.

Ti ho sempre detto che credo nell’incontro delle anime, ti ho sempre detto che credo fermamente che per ognuno di noi, esiste un’anima che sia complementare per la propria. E, spesso ti ho ripetuto che il nostro incontro, non è stato casuale, che io e te, in questa vita dovevamo incontrarci, viverci, amarci e solo se fossimo stati davvero bravi, saremmo stati in grado di portare avanti questa relazione. Perché il Cosmo, il destino, chiamalo come vuoi, ti mette sulla strada le persone giuste, ma poi sta a noi non sprecare l’occasione.  

Ma tu amore mio, non hai mai sbagliato nulla.

Hai saputo cogliere il nostro incontro e, giorno per giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, hai saputo mantenere tutto acceso, tutto vivo. Senza mai far spegnere la fiamma che ci lega.

E ora siamo qui, a poche ore dal nostro “si”, a poche ore dal nostro patto che ci legherà per la vita. Anche se così, sembra quasi una minaccia.

Aspettami amore, aspettami all’altare con il tuo solito sguardo che mi fa sentire sicura, amata e desiderata.

Aspettami con il tuo sorriso che amo profondamente.

Aspettami tendendomi le mani, come hai saputo fare per tutti questi anni.

Aspettami con il tuo buon odore che mi fa svegliare la mattina felice di averti al mio fianco.

Aspettami, scalpitante di vedermi arrivare.

Aspettami, oggi, domani e per sempre.

Aspettami e ti prometto che tutto ciò sarà all’altezza dei sogni che hai. 

 

                                                                                                                            Tua Olivia

 

 

Ad ognuno di voi, di noi, l’augurio di trovare un Amore così!

 

  


-Ille-

 

 

 

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1 Comment


Letizia Malucci
Letizia Malucci
May 08

Eliah e Olivia. Apparentemente diversi... Ma profondamente uniti! Me li sono immaginata durante la lettura... Quasi come fossero reali! Davvero bello! Adoro questi racconti. Profumano di sensazioni ed emozioni conturbanti!!!

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